08 Ago Vino rosso: abitudine salutare se moderata
Il vino rosso è una bevanda alcolica tipica dell’area mediterranea, ottenuta per fermentazione del mosto d’uva nera, quasi immancabile sulle tavole degli Italiani. Numerosi studi dimostrano che questa abitudine ha ragione d’esistere visti i numerosissimi benefici che apporta all’organismo un bicchiere al giorno bevuto durante i pasti principali.
Il vino rosso è ricco di polifenoli, composti aventi proprietà antiossidanti, antibatteriche, antimicotiche, antitumorali ed antinfiammatorie. Il fenolo più conosciuto è il resveratrolo che, oltre a svolgere tutte le funzioni già menzionate, è anche un fluidificante naturale del sangue: aiuta, quindi, a prevenire l’Alzheimer, l’ictus e le altre malattie del sistema cardiocircolatorio.
Contenendo alcol etilico, il vino rosso non può essere, però, considerato in assoluto una bevanda salutare. Difatti, l’alcol etilico, che è una molecola nociva per l’organismo, costituisce un elemento chimico ad azione nervina ed oggetto di tossicodipendenza per l’uomo.
Una ricerca ha dimostrato che a parità di abitudini alimentari, anche spinte verso quelle più malsane, con consumi abbondanti di grassi, i soggetti consumatori di vino rosso presentano un minor accumulo di grassi nel fegato e livelli glicemici inferiori. La molecola responsabile di questa reazione sarebbe l’acido ellagico (presente in molti ortaggi e frutti, come il melograno), ovvero un antiossidante fenolico in grado di ostacolare l’accumulo di grasso nelle cellule e di opporsi allo sviluppo di nuovi adipociti. Come se non bastasse, il vino rosso è ricco di quercetina, un flavonoide (tetraossiflavonolo) inibitore metabolico di enzimi coinvolti nella risposta infiammatoria. Le funzioni antiossidanti della quercetina sono utili alla disintossicazione delle cellule e alla diminuzione della secrezione di ossido nitrico durante l’infiammazione.
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