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svezzamento

Svezzamento: alimentazione del neonato al 6° mese

Lo svezzamento è “croce e delizia” per mamma e neonato in quanto dopo aver finalmente trovato un equilibrio ecco che nuovamente tutto deve cambiare.

Innanzitutto perché bisogna svezzare?

Il primo motivo è legato al fatto che il latte materno (o di formula) da solo non riesce più a soddisfare tutte le esigenze nutrizionali del neonato e c’è bisogno di introdurre cibi più ricchi in proteine e ferro e più calorico.

Il secondo motivo è che a partire dal 6° mese il bambino ha sviluppato il sistema neuro-muscolare di masticazione del cibo e di deglutizione ed è quindi in grado di poter essere alimentato con un cibo più “solido”.

Quando iniziare?

Per i motivi appena indicati è indicato iniziare lo svezzamento a partire dal 6° mese di vita. Tuttavia ci sono alcune condizioni (ad esempio se il bambino inizia a piangere di nuovo durante la notte o tra una poppata e l’altra) in cui è indicato iniziarlo verso il 5° mese (sempre su consiglio del pediatra).

Regole da seguire?

La prima regola è non avere fretta! Fino al 5-6° mese il bambino è stato abituato, mediante l’allattamento al seno, a succhiare il latte dal seno materno o dal biberon, ora deve sia imparare a prelevare cibo dal cucchiaio: uno strumento freddo, duro e scomodo. La prima pappa deve essere una sequenza di piccoli assaggi per far adattare il piccolo alla novità. Se si rifiuta è inutile insistere! I nuovi alimenti vanno proposti e non imposti! Si finirebbe solo con l’alterare il rapporto con il cibo del piccolo. Inoltre è sempre bene aumentare le dosi poco alla volta, man mano che il bambino mostrerà interesse. Bisogna poi introdurre un nuovo alimento per volta e aspettare qualche giorno prima di introdurne un altro in modo che il bambino si  abitui ai nuovi sapori e voi possiate valutare l’insorgenza di eventuali intolleranze o allergie.

La prima pappa deve essere un vero e proprio piatto unico. In genere viene inserita a pranzo sostituendo il latte. E’ composta da 3/4 cucchiai di brodo vegetale più una bustina di liofilizzato oppure metà vasetto di un omogenizzato carne bianca (pollo, agnello, coniglio) da 80g e 1 cucchiaino di olio EVO.

Igiene prima di tutto!

È importante utilizzare alimenti sicuri, digeribili e preparati in condizioni di massima igiene. Sembrerà banale, ma anche quando si utilizza un cucchiaio per valutare la temperatura della pappa prima di proporla al bambino, esso va poi sostituito.

Il brodo vegetale deve essere consumato in giornata o al massimo può essere conservato in frigorifero per non più di 24 ore. Il motivo è semplice: durante la cottura le verdure disperdono nel brodo non solo vitamine e sali minerali, ma anche i nitrati, sostanze che esposte all’aria si trasformano in nitriti, che possono creare problemi all’organismo. più passano i giorni più aumenta il rischio
di avere la presenza di nitriti nel brodo vegetale.

Non si deve riscaldare una pappa avanzata e già cotta in precedenza.

Gli omogeneizzati non contengono conservanti quindi, una volta aperti, devono essere conservati in frigorifero per non più di 24 ore. È opportuno però avere l’accortezza di non prelevare il prodotto direttamente dal vasetto con il cucchiaino per metterlo in bocca al bambino. Così facendo, infatti, il contenuto del vasetto si inquina con la saliva e la sua conservazione può non dare più garanzie di igiene e sicurezza. Prendere quindi la quantità che serve con un cucchiaio pulito e metterla in un piattino. Richiudere il vasetto di omogeneizzato ermeticamente e rimetterlo in frigorifero.

Quali cibi scegliere per primi? In quale sequenza proporli?

Non esistono schemi rigidi di svezzamento validi per tutti i bambini. Ogni piccolo, infatti, ha esigenze di crescita del tutto soggettive e quindi differenti fabbisogni di energia e di nutrimento. Esistono, tuttavia, dei criteri generali (stabiliti dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale) che costituiscono la base di una corretta alimentazione e ve ne parlerò nel prossimo articolo.

Dott.ssa Michela Capuzzoni

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Dott.ssa Michela Capuzzoni
Michela Capuzzoni
michela.capuzzoni@virgilio.it

Nel 2015 ho conseguito con lode e menzione speciale alla carriera, per aver superato tutti gli esami col massimo dei voti, la laurea magistrale in Biologia, curriculum Nutrizione, presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”. Contemporaneamente al percorso di studi mi sono perfezionata in “Educazione alimentare e prevenzione delle malattie dismetaboliche” e nell’ottobre del 2015 ho ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione. Durante il mio percorso di studi ho avuto modo di approfondire varie discipline quali la fisiologia e la fisiopatologia endocrina della nutrizione, la nutrizione applicata, la dietetica, la biochimica della nutrizione e la chimica degli alimenti. Da diversi anni arricchisco continuamente la mia formazione seguendo vari corsi e seminari sull’alimentazione sportiva, clinica e della donna. Ho collaborato con l’ABNI (Associazione Biologi Nutrizionisti Italiani) al progetto “Energia degli Chef” col patrocinio dell’EXPO e della GdS Suez Energy intervenendo come docente e nutrizionista. Ad oggi lavoro come biologa nutrizionista in ambito privato continuando a coltivare la mia passione e il mio amore per la nutrizione.

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