14 Feb Insonnia e sindrome dell’intestino irritabile: una relazione bidirezionale
L’insonnia è un problema che, se cronico, può essere associato ad ansia e depressione, obesità, diabete e problemi cardiovascolari. Non solo, i disturbi del sonno possono accompagnare anche la sindrome dell’intestino irritabile, condizione caratterizzata da crampi addominali, gonfiori e alterazioni della motilità intestinale. A ritrovarsi alle prese con difficoltà di addormentamento, ridotta durata del sonno, risvegli frequenti o sonno non ristoratore è circa un terzo dei pazienti colpiti da intestino irritabile.
In alcuni casi sembra esserci un’associazione diretta tra una scarsa qualità del sonno e l’aumento dell’intensità, della frequenza e della gravità dei sintomi gastroenterologici. Inoltre, spesso l’intestino irritabile costringe a risvegli notturni per correre al bagno o a causa dei fastidi addominali.
Quest’associazione è, però, bidirezionale cioè se da un lato tale sindrome sembra pregiudicare e condizionare il sonno, è vero anche il contrario ovvero che sia l’insonnia stessa a giocare un ruolo nella comparsa dell’intestino irritabile. In un recente studio, difatti, il 33% dei pazienti con insonnia presentava sintomi di questa sindrome. Gli autori del lavoro hanno quindi concluso che chi soffre di insonnia cronica presenta un rischio più elevato rispetto alla popolazione generale di sviluppare questa patologia, ma i meccanismi di questa associazione sono sconosciuti.
L’ipotesi è che l’insonnia contribuisca a sviluppare una condizione di ipersensibilità viscerale che porterebbe a una maggiore sensibilità al dolore a livello intestinale. Questa interazione sarebbe mediata da un’attivazione anomala del sistema nervoso autonomo.
Il legame tra insonnia e intestino irritabile sembra quindi essere bidirezionale, e così come i sintomi di questa sindrome possono peggiorare la qualità del sonno, l’insonnia può a sua volta in un circolo vizioso difficile da interrompere. Un ulteriore indizio del legame tra sonno e intestino irritabile è la capacità della melatonina (sostanza coinvolta sia nella regolazione del ritmo sonno-veglia sia nella modulazione del rilascio di molecole proinfiammatorie nell’intestino) di ridurre i sintomi dolorosi a carico dell’intestino.
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