06 Apr Il tarassaco per la depurazione e l’infiammazione
Il tarassaco è una pianta erbacea diffusa in ambienti ben areati ed è abbastanza ubiquitaria, difatti la si può trovare nei prati, lungo le strade, sulle rive dei corsi d’acqua e in prossimità di terreni umidi. Tale pianta è nota anche come “dente di leone”, “stella gialla” e “capo di frate”.
Ha la fama di essere una pianta dalle proprietà depurative e antinfiammatorie: la radice è la responsabile delle capacità depurative, in quanto stimola la funzionalità biliare, epatica e renale incentivando l’espulsione o trasformazione delle tossine in prodotti di scarto, quali urine, feci o sudore; al resto della piante sono affidati gli effetti antinfiammatori.
Ai suoi componenti, quali alcoli triterpenici (tarasserolo), steroli, vitamine, inulina, sali minerali, sono assegnate proprietà digestive e antinfiammatorie, specie nei confronti del fegato: ciò rende il tarassaco una pianta epatoprotettiva, indicata in caso di insufficienza epatica, itterizia e calcoli biliari. Inoltre, stimola le secrezioni di tutte le ghiandole dell’apparato gastroenterico incrementando la produzione di saliva, succhi gastrici, pancreatici, intestinali e induce un rilassamento della muscolatura dell’apparato digerente tanto da avere effetti lassativi e diuretici. Di tale effetto, in particolare, sono responsabili i flavonoidi e i sali di potassio, i quali stimolano la diuresi favorendo l’eliminazione dei liquidi in eccesso. Ecco perché infusi di tarassaco sono consigliati in caso di ritenzione idrica, cellulite, ipertensione e stitichezza.
Altra azione del tarassaco è la capacità di attivare la funzione immunologica e potenziare la risposta immunitaria del sistema linfatico.
Nonostante i suoi potenti effetti positivi sulla salute, ha delle controindicazioni, per cui è bene evitarne il consumo nei seguenti casi:
- In presenza di gastrite, reflusso gastroesofageo e ulcera peptica;
- In presenza di calcolosi o occlusione delle vie biliari;
- In presenza di insufficienza renale;
- Durante certe terapie farmacologiche.
Per quest’ultimo punto è necessario essere a conoscenza, per chi ne fa uso, della sua interazione con i farmaci FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei), coi quali il tarassaco interagisce negativamente. Va da sé, quindi, che chi li assume regolarmente deve predisporne un utilizzo cautelato, sotto controllo medico.
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