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Crisi ipoglicemica: riconoscerla e intervenire

La crisi ipoglicemica è una conseguenza acuta della malattia diabetica.

Ci sono alcuni errori che spesso i pazienti diabetici commettono e a seguito dei quali la concentrazione del glucosio nel sangue scende al di sotto di 60mg/dl inducendo la condizione nota col termine di ipoglicemia.

Quali sono gli errori?

  • Non vengono rispettati gli orari della dieta. Ad esempio la merenda o lo spuntino non vengono consumati all’ora indicata nel piano alimentare oppure viene ingerita una quantità di carboidrati inferiore rispetto a quella indicata;
  • Non viene consumato uno spuntino supplementare prima di svolgere attività fisica;
  • Viene iniettata più insulina di quella che realmente occorre in quel momento all’organismo oppure il paziente autonomamente assume una quantità superiore di farmaco ipoglicemizzante rispetto a quanto gli aveva indicato il medico;
  • Bere bevande alcoliche a digiuno.

Quali sono i sintomi?

Come si evince dal seguente studio i sintomi sono i seguenti:

  • Sudorazione, talvolta anche molto intensa;
  • Aumento del battito cardiaco e tremore;
  • Aumento del senso di fame;
  • Debolezza, spossatezza e mal di testa;
  • Cambiamento d’umore e soprattutto irritabilità;
  • Indebolimento della vista;
  • Incubi notturni e difficoltà nel risvegliarsi;

E’ sempre bene educare il paziente al riconoscimento dei sintomi in modo che egli possa tempestivamente intervenire con le modalità che tra poco vedremo.

Attenzione! Le crisi ipoglicemiche sono molto frequenti di notte, in genere tra le 2 e le 3, e può capitare che il paziente dormendo non ne sia cosciente e che la mattina abbia difficoltà nello svegliarsi. Sarebbe opportuno che una  persona che vive da sola informi un vicino di casa o un parente sulla propria condizione in modo tale che al mattino passi ad accertarsi della condizione del malato.

Per non creare allarmismi mi preme sottolineare che sebbene le crisi ipoglicemiche tendono in genere a rientrare da sole non appena, ad esempio, l’eventuale dose di insulina introdotta in eccesso diminuisce, nei rari casi più gravi si possono manifestare delle convulsioni e il paziente può entrare in uno stato di coma.

Inoltre le crisi ipoglicemiche possono verificarsi anche in altri momenti della giornata e anche mentre il soggetto sta svolgendo altre attività. Vediamo insieme cosa fare in varie situazioni tipo:

  • Se si è per strada a piedi la prima cosa da fare è fermarsi e sedersi. Non bisogna assolutamente accelerare il passo cercando di tornare presto a casa, soprattutto se si trova a molta distanza, in quanto si avrebbe un maggior lavoro muscolare e un maggior consumo di glucosio con aggravamento dell’ipoglicemia;
  • Se si è alla guida bisogna accostare e fermarsi immediatamente;
  • Se si sta svolgendo attività fisica bisogna interromperla subito e non cercare di accelerare i tempi per portar a termine l’esercizio;

E’ chiaro che alcuni tipi di lavori, come ad esempio lavorare su impalcature, o svolgere determinate attività, come il fare delle escursioni in montagna o l’andare a fare una nuotata, sarebbero da evitare in quanto una crisi ipoglicemica in una di queste condizioni rappresenterebbe un grave rischio per il paziente.

Cosa fare quindi?

Appena il soggetto si rende conto di essere in questa fase (oltre agli accorgimenti visti prima) deve poi mangiare o bere qualcosa.

In caso di sintomi intensi può scegliere una delle seguenti opzioni:

  • 4 zollette di zucchero;
  • 1 cucchiaio di zucchero;
  • 1 cucchiaino di miele o marmellata;
  • 2 quadretti di cioccolata;
  • 5-6 caramelle (non quelle senza zucchero);
  • 200 ml di bibite alla cola o all’arancia;
  • 125 ml di succo di frutta;
  • 200 ml di latte con 2 zollette di zucchero.

In caso di sintomi leggeri, invece, le alternative sono:

  • Pane (30g)
  • 1 frutto piccolo
  • 2-3 biscotti non dolci

Da evitare assolutamente l’assunzione di bevande alcoliche e prodotti “per diabetici”.

Infine bisogna poi controllare la glicemia dopo 15 minuti e se il parametro non è rientrato a normalità ripetere l’assunzione di zucchero come indicato fino al raggiungimento del valore normale. Dopo 2-3 ore ripetere la misurazione, consumare un pasto normale e informare il medico della situazione.

 

Dott.ssa Michela Capuzzoni

 

 

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Dott.ssa Michela Capuzzoni
Michela Capuzzoni
michela.capuzzoni@virgilio.it

Nel 2015 ho conseguito con lode e menzione speciale alla carriera, per aver superato tutti gli esami col massimo dei voti, la laurea magistrale in Biologia, curriculum Nutrizione, presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”. Contemporaneamente al percorso di studi mi sono perfezionata in “Educazione alimentare e prevenzione delle malattie dismetaboliche” e nell’ottobre del 2015 ho ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione. Durante il mio percorso di studi ho avuto modo di approfondire varie discipline quali la fisiologia e la fisiopatologia endocrina della nutrizione, la nutrizione applicata, la dietetica, la biochimica della nutrizione e la chimica degli alimenti. Da diversi anni arricchisco continuamente la mia formazione seguendo vari corsi e seminari sull’alimentazione sportiva, clinica e della donna. Ho collaborato con l’ABNI (Associazione Biologi Nutrizionisti Italiani) al progetto “Energia degli Chef” col patrocinio dell’EXPO e della GdS Suez Energy intervenendo come docente e nutrizionista. Ad oggi lavoro come biologa nutrizionista in ambito privato continuando a coltivare la mia passione e il mio amore per la nutrizione.

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