31 Gen Brodo di giuggiole: non è solo un mito
La giuggiola è il piccolo frutto dolce prodotto dal giuggiolo, albero originario delle regioni asiatiche.
La giuggiola è una drupa edula poco più piccola di un’albicocca, leggermente ovale e con una buccia sottile e liscia color marrone-bruno, tendente al rosso a maturazione, che possono consumarsi fresche o essiccate.
La medicina tradizionale attribuisce a questi frutti innumerevoli proprietà e benefici per la salute.
Il giuggiolo viene coltivato da oltre 4000 anni per la commercializzazione delle giuggiole, che trovano impiego nel settore alimentare e come rimedio naturale nelle medicine tradizionali. I frutti freschi hanno un profilo nutrizionale simile a quello dei fichi e dei datteri: oltre a essere ricche di zuccheri, rappresentano una fonte di vitamina C, pro vitamina A e vitamine del gruppo B. Le giuggiole forniscono al nostro organismo anche preziosi minerali, tra cui ferro, calcio, fosforo e manganese.
Le giuggiole sono usate come rimedio emolliente, antisettico, antinfiammatorio, antispastico e vengono impiegate per garantire il buon funzionamento del fegato e dell’apparato gastrointestinale, oltre che dell’apparato urinario, di quello respiratorio e di quello cardiovascolare. Tradizionalmente essiccate sono usate per preparare collutori e pastiglie analgesiche, antisettiche ed espettoranti usate nel trattamento di affezioni della bocca, faringiti, bronchiti, tosse e mal di gola.
I frutti secchi del giuggiolo vengono consumati anche per trattare stanchezza e stress, inappetenza e diarrea.
In Cina gli infusi preparati con le giuggiole vengono somministrati come rimedio in caso di ansia e insonnia, per l’azione sedativa e calmante, che favorisce il rilassamento e il buon riposo. La polpa della giuggiola viene infine usata per preparare una pasta cicatrizzante e lenitiva da applicare sulle ferite per velocizzarne la guarigione.
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