17 Apr More: un peccato dimenticarle!
Le more, in Italia, sono frutti ritrovabili un po’ ovunque lungo la penisola e ne sono note due tipologie: le more selvatiche, Rubus ulmifolius, e le more coltivate Rubus canadensis,
Sono frutti che rientrano nelle diete e abitudini culinarie degli italiani da secoli e a ragion veduta in quanto frutti ricchi, specie di acido folico e vitamine. La loro maturazione avviene durante la piena stagione estiva e nonostante siano così notoriamente ricche spesse vengono sottovalutate e dimenticate.
Come tutti i frutti di bosco, contengono antiossidanti quali antocianine e flavonoidi, sono diuretiche, dissetanti e depurative. Avendo un buon contenuto di fibre, sono indicate per sostenere il buon funzionamento dell’intestino. Ma la caratteristica che più le rende speciali è il contenuto di acido folico e la capacità di regolare i livelli di omocisteina, due elementi importanti per le donne in stato di gravidanza: una carenza di acido folico e una quantità elevata di omocisteina nei primi mesi di gestazione possono causare danni anche molto gravi al feto. Inoltre, sono ricche di vitamina C e contengono una discreta quota di vitamina A.
Ovviamente queste sono solo alcune delle caratteristiche degne di nota delle more, ma contengon altri costituenti che le rendono frutti eccellenti; i componenti assicurano le seguenti proprietà:
- Antiossidanti, le more sono efficaci nel contrastare gli effetti dei radicali liberi grazie alla presenza, oltre che degli elementi sopra citati, anche di resveratrolo;
- Difensive grazie all’attivazione dei macrofagi, e quindi della risposta immunitaria cellula-mediata ad opera degli alcaloidi contenuti;
- Contengono zucchero “sano” che può indurre la riduzione di consumo dello zucchero raffinato più dannoso; ecco perché è utile nei pazienti diabetici;
- Antinfiammatorie, le foglie di mora sono un rimedio naturale contro irritazioni e arrossamento della pelle;
- Recenti studi hanno dimostrato che esse hanno, inoltre, una funzione neuroprotettrice operando una vera e propria prevenzione del deterioramento della memoria e dei danni cerebrali.
Insomma, antiche, sane, ricche, lasciarle nel dimenticatoio della propria dieta è veramente uno spreco e un peccato.
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