03 Apr Cicloni, tornadi o uragani: eventi potenti ma imprevedibili
Nel mondo si è assistito varie volte a manifestazioni temporalesche piuttosto violente, generalmente indicate con il nome di “cicloni” il cui termine specifico varia a seconda della zona di origine: vi sono i cicloni propriamente detti, distinti in tropicali ed extra-tropicali, gli uragani e i tornado.
I cicloni sono delle grosse masse d’aria con una parte centrale di bassa pressione circondata da temporali che causano piogge torrenziali e forti venti. Sono manifestazioni stagionali che si generano in periodi caldi quando il calore fa evaporare l’acqua degli oceani all’equatore; il vapore sale verso l’alto e condensa a contatto con gli strati atmosferici a più bassa temperatura; nel frattempo le correnti d’aria circostanti cominciano a ruotare in senso antiorario se si trovano nell’emisfero settentrionale, o orario se in quello meridionale, a causa della rotazione terrestre, trascinando con sé le nuvole della perturbazione. I cicloni si distinguono in tropicali ed extra-tropicali: i primi, ai quali spetta propriamente l’appellativo di cicloni propriamente detti, sono molto più intensi dei secondi, di minore durata e provocano venti di straordinaria violenza. Il periodo di loro tipica formazione va da giugno a settembre, periodo di maggiore umidità.
Quando questi venti circolari di un ciclone raggiungono circa i 100 chilometri orari e oltre, allora nasce un uragano. Il termine “uragano” si usa per definire i cicloni tropicali che colpiscono l’oceano Atlantico, termine che si equivale a “tifone” che però viene usato per l’oceano Pacifico. L’unica zona tranquilla di tale manifestazione è il suo centro, definito l’occhio del ciclone. Esso prende origine sugli oceani dove mostrano il culmine della loro potenza ma giunto sulla terraferma, a causa dell’attrito con il suolo, comincia a dissipare la sua energia e ad indebolirsi fino al disintegrarsi, a meno che ulteriore umidità, proveniente dal mare, non lo rialimenti. Gli uragani a seconda della zona d’origine assumono diversi nomi quali uragano,appunto, in America, willy-willy in Australia, tifone in Asia e baguyo nelle Filippine.
Se un ciclone è definito tornado, allora, si intende una violenta perturbazione atmosferica nota anche come tromba d’aria tipica delle regioni italiane o del Messico. Caratteristica dei tornado americani è, oltre all’estrema velocità del vento, la ristrettezza dell’area, di qualche decina o al massimo di qualche centinaio di metri quadrati. I tornado si spostano con una velocità media di circa 50 km/h; la durata del passaggio è di pochi secondi.
Quando un fenomeno del genere si verifica, i danni maggiori si contano lungo le zone costiere, le quali possono essere interessate non solo dagli effetti dei cicloni stessi, ma anche da fenomeni che da quest’ultimi originano ovvero inondazioni e trascinamenti di barche e altri oggetti che pericolosamente possono ricadere sulla terraferma.
Prevederli è, purtroppo, impossibile, tutto ciò che i centri specializzati di osservazione possono fare è identificare per tempo la depressione, ipotizzarne l’evoluzione e disporre misure di sicurezza.
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