16 Ago Quando la felicità parte dell’alimentazione
Meglio nota come “ormone del buonumore” o “ormone della felicità” la serotonina è un neurotrasmettitore che agisce in numerosi processi dell’organismo e gioca un ruolo fondamentale sia per il benessere dell’apparato gastrointestinale, sia per la stabilità del sistema nervoso.
Sintetizzata attraverso il triptofano, un amminoacido essenziale che deve essere introdotto con l’alimentazione, la serotonina è in grado di regolare varie funzioni legate sia alla digestione che al controllo dell’appetito. Interviene nella regolazione del ritmo sonno-veglia e nel sistema cardiovascolare, tenendo sotto controllo la pressione del sangue. Rappresenta un elemento importante anche per l’apprendimento e la memoria, nonché per la formazione delle ossa.
Partendo dai carboidrati, quelli complessi facilitano il trasporto del triptofano nell’organismo: via libera, quindi, ai prodotti integrali, ai legumi come lenticchie e piselli, alle patate contenenti amido. Per quanto riguarda il mondo animale, gli alimenti di origine animale possono rappresentare un valido aiuto come le uova, il latte e i latticini in generale. Dal mondo vegetale è possibile trarre il maggiore apporto di serotonina attraverso alcuni frutti freschi come le banane , le ciliegie , le prugne , l’ananas e i kiwi , ma anche le noci e le mandorle.
Tra le verdure vanno bene quelle a foglie verdi e i pomodori, contengono triptofano anche i semi di soia, di sesamo e di girasole.
Infine il cioccolato, soprattutto quello fondente, rappresenta una fonte notevole di serotonina, sia perché è contenuta al suo interno sia grazie alla presenza di triptofano. È sempre preferibile consumare cioccolato contenente cacao all’85%.
Per aumentare i livelli di serotonina con il cibo, senza correre il rischio di ingrassare, è necessario assumere cibi a bassa densità calorica, ricchi di triptofano ma poveri di altri amminoacidi come leucina e fenilalanina. Purtroppo, tale caratteristica è soddisfatta parzialmente soltanto da alcuni frutti, come papaya, banane e datteri, ragion per cui, se si vuole godere degli effetti benefici di questo ormone, bisogna chiudere un occhio sulle calorie e compensare in altro modo.
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