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Sport, alimentazione e influenza: connessioni

C’è chi la pratica da anni per pura passione, chi solo periodicamente per preservare o recuperare la forma fisica e chi comincia a prenderla in considerazione tardi, su consiglio del medico, per migliorare le condizioni di salute generale, per prevenire o combattere una patologia specifica come il diabete, l’insufficienza cardiaca, l’osteoporosi, l’ipertensione o i dolori osteoarticolari oppure per potenziare forza e tono dei muscoli in età avanzata.

Qualunque sia la ragione che induce a dedicarsi all’attività sportiva, una cosa è certa: muoversi un po’ ogni giorno e praticare esercizio fisico strutturato almeno 1-2 volte alla settimana è una delle migliori abitudini di vita che si possano mantenere al fine di tutelare il benessere dell’organismo a qualunque età, prevenire l’accumulo di chili in eccesso e i fastidi connessi (non soltanto sul piano estetico), supportare le performance fisiche e intellettive, allentare lo stress e mantenere un buon tono dell’umore.

Tuttavia, per essere realmente vantaggioso, in ogni stagione dell’anno, lo sport deve essere praticato con criterio e alla giusta intensità, tenendo conto delle potenzialità fisiche individuali e di eventuali difficoltà specifiche, delle condizioni di salute globali e di quelle presenti al momento dell’allenamento, delle variabili ambientali (temperatura, umidità, inquinamento atmosferico, livello di allergeni nell’aria ecc.) e, non ultime, dell’alimentazione e dell’idratazione: tutti aspetti che possono fare la differenza tra un’attività fisica benefica o deleteria. In autunno e in inverno, soprattutto chi pratica sport all’aperto come la corsa, il ciclismo o il calcio deve porre un freno alla propria passione e prestare qualche attenzione in più alla tutela della salute. Il freddo e l’umidità rappresentano, infatti, una fonte di stress sul piano metabolico, per l’organismo nel suo complesso e, in modo particolare, per le vie respiratorie e l’apparato muscoloscheletrico.

Respirare aria fredda facilita la sensibilizzazione delle mucose di naso e faringe, aumentando la probabilità di sviluppare raffreddore, tosse secca e mal di gola, soprattutto se l’attività sportiva è praticata all’aria aperta in aree urbane mediamente inquinate, che di norma lo sono ancora di più nei mesi che vanno da ottobre a marzo, specie se le precipitazioni sono scarse e il traffico automobilistico è molto intenso. Questa irritazione di base di naso e gola rende molto più suscettibili all’aggressione da parte degli agenti infettivi responsabili delle malattie da raffreddamento, mentre a livello muscolare e tendineo la bassa temperatura ambientale aumenta il rischio di infiammazioni e lesioni soprattutto durante il riscaldamento, le fasi iniziali dell’allenamento e le eventuali gare (o partite nel caso di sport di squadra).

Per proteggersi da questi inconvenienti, nei mesi più freddi, nei giorni di maggior inquinamento atmosferico è consigliabile sostituire, almeno in parte, l’attività fisica all’aria aperta con altri sport e forme di allenamento in ambienti protetti. Questa semplice cautela permetterà di evitare molte infezioni respiratorie.

L’alimentazione ha il suo importante ruolo nel combattere i sintomi del raffreddore e della tosse negli sportivi e comprende bevande calde come il brodo di pollo, il latte con il miele (dotato di proprietà antiossidanti, dovute alla presenza di vitamine A, C e alcune vitamine del gruppo B e ai composti polifenolici), la camomilla con succo di limone (ricco di vitamina C come tutti gli agrumi), le tisane e gli infusi calmanti e lenitivi a base di malva, timo, liquirizia, magari arricchiti di zenzero (radice ricca di vitamina C e caratterizzata da proprietà antiossidanti e antinfiammatorie), cicli di aerosol e suffumigi di solo vapore o con l’aggiunta di estratti di mentolo, eucaliptolo ecc.

Per contribuire a ridurre i sintomi del raffreddore si deve aumentare il consumo di frutta e verdura, soprattutto di quelle contenenti le maggiori quantità di vitamina C (agrumi, uva, kiwi, fragole, peperoni, pomodori, broccoli, cavoli, patate, cavolfiori, spinaci, piselli ecc.).

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Dott.ssa Biologa Minicone Sara
sara.minicone@gmail.com
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