04 Giu Piante in camera da letto, contro le dicerie, alleate del buon sonno
Le piante da interno fanno subito arredo, fanno “casa” e rendono l’ambiente caldo e accogliente. Ovunque riempiono un’atmosfera altrimenti triste ma il dilemma si concentra sulla camera da letto: da sempre si sente dire e credere che le piante in camera da letto creino problemi alla respirazione in quanto producenti anidride carbonica durante le ore notturne, ma è davvero così? O, per meglio dire, questa loro attività reca disagi alla salute durante il sonno?
Le piante di notte, non potendo effettuare fotosintesi, mancando la luce solare, producano anidride carbonica la cui concentrazione è talmente esigua che non è sufficiente a recarci un sovraccarico di tale composto né conseguenti problemi alla salute. Al contrario, sembrano regolare il livello di umidità della casa, aiutano a combattere lo stress favorendo il relax e hanno un’azione purificante contro sostanze inquinanti disperse penetranti dall’esterno o derivanti dal consumo di detergenti per la pulizia della casa.
Per i più diffidenti è possibile citare alcune proprietà benefiche per la salute di insospettabili piante:
- Ciclamino pianta che predilige gli ambienti luminosi e freschi; non va esposta a correnti d’aria; durante l’inverno non richiede molta acqua, ma è bene accertarsi che il suo terreno sia sempre umido;
- Begonia pianta amante dell’ombra; non rilascia soltanto ossigeno, ma purifica l’aria da ammoniaca e formaldeide;
- Sanseveria dotata di foglie lunghe e lucenti, questa pianta sempre verde necessita di poca luce, di poca acqua e, come la begonia, purifica l’aria da ammoniaca e formaldeide; inoltre, è efficace contro l’elettrosmog.
Contro ogni vecchia convinzione, dunque, la natura si conferma una potente alleata del buon sonno.
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