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Paura congestione: cos’è e come prevenirla

Al mare o in piscina, capita di portare la colazione a sacco, mangiare e poi non riuscire a resistere alla voglia di tuffarsi nuovamente in acqua. Subito dopo mangiato, senza essersi dato il tempo necessario alla digestione, immergersi può rappresentare un rischio serio, si può rischiare persino la morte. Sembra assurdo pensare che un tuffo possa essere letale ma, in alcuni casi, può verificarsi, si può, infatti,  essere colpiti da una congestione.

La congestione è causata dal forte sbalzo termico a cui viene sottoposto l’organismo entrando in acqua fredda quando ancora la digestione non è terminata: il sangue, impegnato nelle attività dell’apparato digerente, viene dirottato sugli altri organi, in modo da mantenere la temperatura costante e garantire la funzionalità dei muscoli.

I sintomi di una congestione  sono abbastanza chiari:

  • dolore addominale
  • nausea
  • vomito
  • capogiri
  • sudorazione fredda
  • svenimento
Il sangue  impegnato ad irrorare lo stomaco per consentire la digestione, se sottoposto a questo shock termico, viene richiamato nelle periferie del corpo, “indebolendo” la parte interessata alla digestione ed esponendola maggiormente al rischio. Sentirsi male in mare, inoltre, complica maggiormente le cose, perché porta a una cattiva respirazione, al rischio di ingerire acqua e di annegare.
In questi casi si innesca la “sindrome da  idrocuzione”, per la quale si ha fisiologicamente un aumento del  tono vagale che determina da una parte un aumento della secrezione di succhi gastrici, dall’altra la riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa: l’impatto brusco della cute (specie della pelle del viso) con l’acqua fredda provoca un violento e transitorio riflesso vagale che riduce drasticamente la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa.
Se questo fenomeno dura più di qualche secondo si crea un ipoafflusso cerebrale che può portare a perdita di coscienza. La stimolazione vagale, inoltre, stimola il vomito. Se ci si trova anche in pochi centimetri di acqua si rischia di morire per annegamento, mentre se ciò accade sotto una doccia fredda ovviamente il tutto si risolve positivamente in pochi minuti.
Il consiglio fondamentale per la prevenzione è entrare lentamente in acqua (impiegando almeno un paio di minuti) bagnandosi il viso con l’acqua nella quale ci si immerge, il torace, l’addome quando ancora l’acqua è bassa, in modo da poter tornare a riva immediatamente qualora si avvertisse un malessere; evitare tassativamente i tuffi in acqua se si e’ accaldati.
Tassativamente non assumere alcoolici prima del bagno e non fare il bagno subito dopo aver mangiato.
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Dott.ssa Biologa Minicone Sara
sara.minicone@gmail.com
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