18 Nov Obesità infantile ed adolescenziale si curano in famiglia
Un fenomeno attualmente molto diffuso in Italia è l’obesità infantile ed adolescenziale. I dati ministero della Salute, al termine dell’operazione “Okkio alla salute“, hanno rilevato che in Italia nel 2014, il 20,9% dei bambini era in sovrappeso e il 9,8% obeso, con prevalenze maggiori nelle Regioni del Sud e del Centro Italia
Cosa determina l’obesità infantile ed adolescenziale?
–Stile di vita sedentaria: poca attività fisica con giochi prevalentemente sedentari (videogiochi, televisione)
–Alimentazione eccessiva e non sana: dieta carente di alimenti sani e nutrienti essenziali per la crescita (frutta, verdura, proteine, calcio, ferro, vitamine) ma ricca di grassi e zuccheri.
–Modelli alimentari familiari non sani: mancanza di un modello alimentare sano appreso dai genitori, consitente in porzioni abbondanti di cibo o da un eccesso di alimenti ricchi di grassi e zuccheri. Molto frequentemente i genitori stessi presentano una condizione di sovrappeso o di obesità. In tali casi ” Nutrire i propri figli” vuol dire mostrare l’affetto e l’amore.
I modelli familiari condizionano la visione del mondo e di se stessi che i figli sviluppano nell’infanzia , le loro modalità cognitive, comportamentali, di gestione delle emozioni e dello stress. Spesso i genitori in presenza di un pianto forte, di un disagio, tendono ad offrire cibo, trasmettendo il messaggio “se mangi, ti senti meglio“. Di conseguenza il figlio apprende che il cibo serve per non sentire emozioni troppo dolorose, per trovare conforto e sollievo in situazioni particolarmente stressanti.
Quali disagi psicologici vivono i figli?
– Mancanza o bassa autostima: mancanza di sicurezza in se stessi e nelle proprie potenzialità
– Difficoltà a relazionarsi con i propri coetanei: nella relazioni predominano la timidezza e la vergogna. Il rischio è l’solamento sociale, evitando contatti con gli altri
– Vergogna nel mostrare il proprio corpo: preferibile indossare abiti larghi e coprenti, evitare situazioni sociali che prevedano l’esposizione del proprio corpo (come andare a mare o in piscina) o l’incontro con la persona verso cui è nato un interesse sentimentale (l’idea di fondo è: “io sono brutto-a e quindi, è meglio coprirmi e non farmi vedere“)
– Diventare vittime di bulli: vittime di insulti, offese, isolamento sociale da parte dei coetanei.
– Difficoltà scolastiche: calo di concentrazione e del rendimento scolastico I
– Incapacità di gestire e controllare la rabbia: rabbia esplosiva espressa verso i propri amici, familiari, insegnanti.
Cosa possono fare i genitori per prevenire e curare l’obesità dei propri figli?
– Dare un’ educazione ed un modello alimentare sano: preferire cibi sani e fatti in casa rispetto a quelli confezionati, ridurre le porzioni. In presenza di una dieta, motivare e aiutare i figli ad affrontarla e a portarla a termine con successo.
– Cucinare tutti insieme appassionatamente: preparare insieme ai vostri figli la tavola, il pranzo o delle squisite e sane merende. In tal modo il cibo diventa momento di condivisione, di gioia, di divertimento, di dialogo!
– Favorire l’attività fisica o giochi non sedentari
– Ascoltare i propri figli e sostenerli nei momenti di difficoltà: non utilizzare il cibo quando esprimono un disagio ma semplicemente ascoltarli, accogliere la loro sofferenza!
– Favorire l’espressione delle emozioni e bisogni: il messaggio da trasmettere ai propri figli dovrebbe essere “Non aver paura di sentire ed esprimere le tue emozioni e bisogni, io sarò pronto ad accoglierli e sostenerti”.
– Accettare i figli per quello che sono: spesso i genitori riversano nei figli i propri sogni, ambizioni non realizzate, la loro idea di perfezione. Per cui, i figli concentrano tutta la loro energia nel dimostrare loro che valgono, che sono capaci e OK, ignorando completamente i loro bisogni e sogni, affrontando il mondo con un senso di inadeguatezza, insicurezza!
Dr. ssa Annalisa Allocca Psicologa Clinica e di Comunità
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