05 Ott Melanzane: curiosità ed utilizzo
Gli ultimi due articoli della rubrica hanno descritto più o meno nel dettaglio alcune informazioni sugli ortaggi in generale; il prossimo obiettivo è quello di vederne alcuni nello specifico in modo da imparare sempre di più a conoscere il cibo. Cominciamo con un ortaggio da frutto: la melanzana. Frutto di una pianta originaria dell’India, nasce come bacca e viene consumata come ortaggio. Giunse in Italia grazie ai Persiani che l’hanno dapprima importata in Africa da dove poi giunse da noi. Fu apprezzata dapprima come pianta ornamentale perché le prime varietà erano molto amare e, se consumate, si riteneva che potessero portare alla follia. La sua coltivazione ed i vari incroci giunsero a migliorarne il sapore per cui adesso viene apprezzata sotto varie forme. La buccia può essere di color viola scuro, bianca, crema, verde o arancione; la polpa invece è chiara e racchiude piccoli semi brunastri e commestibili; riconoscere una melanzana fresca non è poi così difficile: buccia liscia e lucente, tenera e non molto amara con pochi semi all’interno. La buccia è un segnale molto importante di freschezza quindi è importante scartare quelle che la presentano raggrinzita e flaccida oppure con macchie scure; per verificare poi se l’ortaggio è maturo o meno, basta esercitare una lieve pressione con le dita: se l’impronta non rimane visibile indica che è acerbo. Durante la sua preparazione la polpa annerisce rapidamente dopo il taglio quindi è preferibile cucinarla immediatamente oppure cospargerla di succo di limone nell’attesa della cottura. La melanzana, mentre viene cucinata, tende ad assorbire molto i grassi; in questo caso, se si sente il desiderio di friggerla è possibile limitare in parte questo inconveniente isolando le fette impanandole con farina, uovo e pangrattato; oltre alla frittura esistono ovviamente diverse modalità: può essere cotta nell’acqua, al vapore, nel forno a microonde o alla griglia, evitare di salarla, però, all’inizio della cottura. Deve essere trattata con cura perché si danneggia facilmente ed è inoltre molto sensibile agli sbalzi di temperatura; come consuetudine commerciale vengono poste in confezioni di plastica o avvolte in una pellicola alimentare che però le soffoca per cui eliminiamola al più presto e poniamole in un sacchetto di plastica forato prima di riporle in frigorifero così da riuscire a conservarle per circa una settimana; è anche possibile congelarle non prima di averle sbollentate o cotte al vapore; in questo modo si possono conservare per sei/otto mesi… vediamo infine perché le melanzane sono così conosciute ed utilizzate: sono una buona fonte di potassio, acido folico, rame, vitamina B6 e magnesio. E’ considerata diuretica, lassativa e calmante. Buona scorpacciata (limitando il fritto a rare occasioni)!
Dott.ssa Lucia D’Anzi – biologa nutrizionista
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