30 Dic Il terribile amianto
L’amianto (o asbesto) è un materiale fibroso, costituito da fibre minerali naturali o artificiali, tra le quali vi sono la lana di vetro, la lana di roccia e materiali affini. L’amianto ha trovato un vasto impiego come isolante e, secondariamente, come materiale di rinforzo e supporto per manufatti sintetici quali mezzi di protezione e tute resistenti al calore. Attualmente l’impiego è proibito per legge, tuttavia la liberazione di fibre di amianto da strutture preesistenti, all’interno degli edifici, può avvenire per lento deterioramento di materiali che lo contengono oppure per danneggiamento diretto degli stessi da parte degli occupanti o per interventi di manutenzione. La presenza delle fibre di amianto nell’ambiente comporta inevitabilmente dei danni a carico della salute, anche in presenza di pochi elementi fibrosi.
L’amianto è un accertato agente cancerogeno. Particolarmente nocivo per la salute è il fibrocemento, meglio conosciuto come “eternit”, una mistura di amianto e cemento particolarmente friabile e quindi soggetta a danneggiamento o frantumazione.
I rischi maggiori sono legati alla presenza delle fibre nell’aria che, una volta inalate, si possono depositare all’interno delle vie aeree e delle cellule polmonari.
L’intossicazione da asbesto è una pneumoconiosi i cui sintomi possono presentarsi anni dopo l’esposizione e comprendono dispnea progressiva da sforzo, tosse secca, dolore toracico, oppressione, crepitii inspiratori, ippocratismo digitale (ingrossamento delle falangi distali). Le successive complicazioni comprendono il mesotelioma o il cancro polmonare.
Le patologie da amianto si possono suddividere in quattro categorie:
- Placche pleuriche, le alterazioni da amianto più comuni osservabile solitamente nelle persone che sono state esposte professionalmente all’amianto in maniera significativa. Con il termine placche pleuriche si intende un ispessimento fibroso localizzato nella pleura;
- Asbestosi, una malattia polmonare provocata da un’esposizione prolungata e intensa al pulviscolo di amianto. Si tratta di una fibrosi interstiziale conseguente all’accumulo di fibre di amianto nei polmoni con tendenza ad evolvere anche dopo la cessazione dell’esposizione. Si manifesta con insufficienza respiratoria, alterazione della funzionalità polmonare e, nei casi più gravi, invalidità respiratoria;
- Carcinoma polmonare (carcinoma bronchiale), dovuto a una prolungata esposizione alle polveri di amianto. Il consumo di tabacco amplifica notevolmente l’effetto cancerogeno dell’amianto aumentando la probabilità di contrarre tale malattia. Attualmente esistono varie possibilità di trattamento, tra cui l’intervento chirurgico, soprattutto ad uno stadio precoce, la radioterapia e la chemioterapia;
- Mesotelioma maligno, un tumore maligno che colpisce principalmente la pleura e il peritoneo, anche se quest’ultima patologia è più rara. I sintomi più frequenti sono una crescente dispnea, dolori al petto e un decadimento generale delle forze. Combinando chemioterapia, intervento chirurgico e radioterapia a volte si può prolungare la durata della vita. Una guarigione è comunque impossibile. Il tempo di latenza tra l’inizio dell’esposizione e il manifestarsi della malattia può essere sorprendentemente molto lungo, variando dai 15 a 45 anni. Dopo la diagnosi, la sopravvivenza è molto breve.
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