09 Mar Garcinia cambogia: brucia-grassi o bufala?
Avete mai sentito parlare della Garcinia Cambogia? E’ una specie subtropicale di piante della famiglia delle Clusiacae originaria dell’Indonesia, più in particolare della regione della Garcinia, che produce 5 frutti. Ormai non si contano più gli integratori a base di Garcinia presenti in commercio che sostengono il suo effetto dimagrante e “brucia-grassi”, ma tutto ciò corrisponde a verità?
Purtroppo non è tutto oro quello che luccica e altro non è che una classica trovata commerciale. Sfatiamo quindi questo falso mito.
La tanto proclamata proprietà dimagrante sarebbe dovuta all’acido idrossicitrico, presente nella buccia dei frutti e in grado di bloccare l’enzima acido citrico liasi che è richiesto per la produzione di acidi grassi nell’organismo. Stando a quanto appena detto, l’azione sarebbe quella di bloccare la produzione di nuovi acidi grassi e non di “bruciare” quelli di riserva presenti nel tessuto adiposo.
Non lasciatevi ingannare! Studi scientifici hanno dimostrato che questo effetto è presente nei ratti, ma non è replicabile nell’uomo!
Un altro effetto imputato alla garcinia è la capacità di indurre una perdita di peso nel soggetto che la assume. E’ stato dimostrato in una popolazione di adulti sovrappeso che l’assunzione di 2g di garcinia al giorno per 10 settimane o di 2400mg al giorno per 12 settimane non induceva una riduzione di peso significativa rispetto al placebo.
La garcinia non è in grado nemmeno di ridurre l’aumento di peso inevitabile che si ha quando si inizia una dieta ipercalorica dopo un periodo di restrizione energetica. Questo effetto è attenuato nei ratti, ma non presente nell’uomo.
Inoltre, tra le tante proprietà che dovrebbe avere la garcinia, c’è anche quella di ridurre il senso di fame. Studi scientifici dimostrano che non vi è nessuna correlazione tra l’assunzione di garcinia prima di un pasto e la riduzione del senso di fame e che non vi è nemmeno una variazione della quantità di cibo introdotto durante il pasto nonostante l’assunzione di garcinia prima del pasto.
Altra bufala è la sua capacità ipocolesterolemizzante. Gli studi hanno dimostrato che non è in grado né di innalzare i livelli di colesterolo HDL (il così detto “colesterolo buono”), né di abbassare i livelli plasmatici di colesterolo LDL (quello “cattivo” in gergo comune).
Un ulteriore studio dimostra che somministrando a una popolazione di obesi 2g di garcinia al giorno per 10 settimane non si ha nessuna variazione dell’apolipoproteine A1 e B, dei fosfolipidi, degli acidi grassi liberi e dell’indice di aterogenicità.
La somministrazione di 50mg di garcinia per Kg di peso corporeo, determina una riduzione dei livelli ematici di creatina e urea, parametri che tendono ad essere elevati a seguito di una dieta iperglucidica e iperlipidica. La somministrazione di 200mg/Kg di garcinia sembrerebbe avere un semplice effetto diuretico.
Concludendo, sebbene l’assunzione di garcinia non abbia effetti collaterali né di alterazione del DNA, il suo uso determina una perdita della quantità di acqua corporea e non una perdita del grasso corporeo.
In sostanza alleggerisce solo il portafogli!
Dott.ssa Michela Capuzzoni
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