13 Lug La fibra alimentare
Si sente spesso e continuamente parlare della fibra alimentare anche se pochi sanno, in realtà, le sue funzioni specifiche e le differenti classi di fibre. Cominciamo col dare una definizione di fibra alimentare: possiamo definire fibra un alimento o un costituente degli alimenti che il nostro corpo non è in grado di digerire. Viene ritenuta un alimento funzionale in quanto svolge una funzione che va al di là della produzione di energia e infatti assume ruoli molto importanti: cominciamo col distinguere la fibra solubile e la fibra insolubile. La prima interviene nel rallentamento dello svuotamento gastrico in quanto ha proprietà chelanti e va a formare um gel all’interno del lume intestinale, inoltre le sue proprietà chelanti fanno in modo che essa interferisca con l ‘assorbimento di alcuni nutrienti come grassi e zuccheri riducendo i livelli di colesterolo nel sangue oltre che permettere il ridimensionamento della glicemia. La fibra solubile è presente soprattutto in frutta e legumi. La fibra insolubile, invece, assorbe rilevanti quantità di acqua aumentando il volume delle feci che diventanto più abbondanti e morbide. Questo permette di stimolare la velocità di transito a livello dell’intestino favorando la defecazione; svolge quindi un’azione lassativa. Essa è presente in cereali e ortaggi e soprattutto nella crusca. La fibra alimentare è considerata un alimento funzionale in quanto svolge differenti funzioni a livello dell’organismo. Questa viene digerita a livello dell’intestino dalla ‘flora batterica’ che utilizza i prodotti di degradazione della fibra per garantire le sue funzioni fisiologiche; sembra infatti che alcuni prodotti di degradazione siano delle sostanze che vadano a rafforzare il sistema immunitario ed è per questo che si parla continuamento dell’utilizzo dei cosiddetti ‘probiotici’: microrganismi che conferiscono un beneficio per la salute dell’ospite andando a digerire le fibre che i nostri enzimi non sono in grado di fare; i ‘prebiotici’ invece sono composti alimentari che favoriscono la proliferazione della flora batterica instetinale e sono quelli che troviamo normalmente nei cibi prima nominati. Preferire fibra solubile o fibra insolubile può variare però in base alle condizioni del soggetto: una persona con morbo di Chron o retto-colite ulcerosa non può sicuramente assumere lo stesso tipo di fibra che si consiglia ad una persona che soffre di stipsi, quindi il loro utilizzo può variare a seconda delle condizioni. La quantità di fibra alimentare da apportare giornalmente è di 30g e deve essere introdotta attraverso i cibi e non compresse o bustine!
Dott.ssa Lucia D’Anzi – biologa nutrizionista
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