17 Mar Dolcificanti naturali e artificiali, dov’è la differenza?
Dolcificanti, o edulcoranti, naturali e artificiali, sono sostanze che vengono aggiunte alle bevande o ai prodotti alimentari in generale per ottenere un sapore dolce.
Esistono due categorie di dolcificanti, Naturali e Sintetici, i quali si differenziano per l’origine e le caratteristiche.
Gli edulcoranti naturali
I dolcificanti naturali si trovano in frutta e verdura. A livello industriale si utilizza molto il mais: si estrae l’amido e si ottengono le sostanze desiderate dal potere dolcificante. La loro efficienza è leggermente più bassa rispetto al saccarosio (il comune zucchero da cucina). I più comuni e i più diffusi sono il sorbitolo, il mannitolo, lo xilitolo.
Lo Xilitolo ha un potere dolcificante molto simile a quello del saccarosio, tuttavia contiene il 40% in meno di calorie. In Europa è utilizzato soprattutto nei chewing gum e nelle caramelle. La sua presenza in sostituzione dello zucchero può aiutare a prevenire la carie e a ridurre la placca. E’ un’alternativa per chi soffre di diabete, perché ha un indice glicemico che corrisponde alla metà rispetto a quello posseduto dal saccarosio, anche se coloro che sono affetti da diabete di tipo 1 dovrebbero fare particolare attenzione.
La Stevia è una pianta originaria dell’America del Sud, dalla quale si può estrarre un dolcificante al 100% di origine naturale. In particolare, a conferire un sapore dolce è la Rebaudioside-A, che non conferisce calorie. Il potere dolcificante della Reb A è 300 volte superiore a quello dello zucchero, e questa sostanza che non viene assimilata dall’organismo, ma viene eliminata in maniera naturale, può essere consumata anche dai bambini, dalle donne in gravidanza o durante l’allattamento. I composti che possiamo ritrovare in questa pianta sono stati molto studiati e si è visto che garantiscono un basso apporto calorico.
Gli edulcoranti artificiali
Fra i dolcificanti o edulcoranti artificiali possiamo citare l’aspartame, la saccarina, la taumatina, il ciclammato, l’acelsulfame K e la neosperidina DC. Si tratta di sostanze dal potere dolcificante molto elevato, che vengono quindi utilizzate in dosi molto ridotte e apportano pochissime calorie.
La saccarina ha un potere edulcorante che varia da 300 a 500 volte rispetto al saccarosio. Tutto dipende dalle sue concentrazioni e dal tipo di alimento in cui viene utilizzata. Provoca una sensazione di dolce che insorge lentamente, ma che tende a persistere nel tempo. Per il suo retrogusto amaro viene utilizzata insieme ad altri dolcificanti.
L’aspartame ha un contenuto energetico molto elevato, però sono inutili le preoccupazioni relative al suo potere calorico, anche perché le quantità utilizzate sono di solito molto basse. La sensazione dolce resa è molto simile a quella del saccarosio, però può cambiare a seconda delle soluzioni e delle concentrazioni che vengono impiegate. Nella digestione dell’aspartame si formano più sostanze, come l’acido aspartico, la fenilalalina e il metanolo, tutte sostanze che poi vengono assorbite.
Quando nelle etichette dei prodotti alimentari è presente la scritta “senza zucchero aggiunto” vuol dire che non è stato utilizzato saccarosio, ma potrebbero essere presenti altri dolcificanti naturali o sintetici.
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