21 Mar Curcuma: proprietà terapeutiche della spezia
La curcuma (in inglese turmeric), è una spezia che si ottiene dalla macinazione del rizoma (fusto sotterraneo) di una pianta appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae, a cui appartiene anche lo zenzero. La specie di maggiore interesse è la Curcuma Longa (o Curcuma Domestica), utilizzata a scopo fitoterapico e farmaceutico.
La spezia si presenta con un colore giallo-arancio e presenta un sapore piccante e amarognolo. Utilizzata soprattutto nella cucina Indiana e Pakistana, trova oggi largo impiego anche in Occidente per la preparazione di patti come il curry, come additivo a tisane e bevande oppure come colorante alimentare (anche se il costo elevato ne limita l’impiego in tal senso). Proprio dal suo potere colorante (di giallo) deriverebbe il suo nome Kour Koum che significa “zafferano”. La curcuma, infatti, viene definita “zafferano delle Indie”.
La curcuma (come “il cugino” zenzero) sembra avere delle vere proprietà terapeutiche, portandola ultimamente ad essere sempre più spesso oggetto di studio da parte dei ricercatori di tutto il mondo. Il principio attivo più importante contenuto è il diferuloilmetano, chiamato anche curcumina. A questo composto, infatti, sarebbero attribuiti gli effetti benefici di questa spezia. Vediamo quali sono:
- Disintossicante: la curcuma agisce sulla salute del fegato, favorendo la produzione di bile ed il suo deflusso nell’intestino. Contribuisce ad eliminare gli eccessi di colesterolo e facilita la digestione dei grassi assunti con l’alimentazione.
- Antinfiammatorio: la curcuma grazie a questa proprietà trova interesse in tutte quelle patologie alla cui base sembra esserci proprio il processo infiammatorio. Studi scientifici hanno dimostrato che è molto utile nei casi di artrite, sia per combattere l’infiammazione, sia per lenire dolore.
- Antiossidante: combatte la formazione dei radicali liberi e l’invecchiamento cellulare.
- Antitumorale: grazie alla sua proprietà di contrastare l’invecchiamento e la senescenza cellulare, unito al suo potere antinfiammatorio, la curcuma suscita grande interesse nel mondo scientifico come anticancro. Numerosi studi 1–2 , infatti, dimostrano come la curcuma contrasta i meccanismi alla base dell’insorgenza del cancro e in alcuni casi inibisce la proliferazione delle cellule cancerose.
Recenti studi , inoltre, hanno dimostrato che la curcuma ha effetti benefici anche sul cervello, migliorando i sintomi di demenza e le funzioni cognitive nel morbo di Alzheimer.
La curcuma, tuttavia, presenta il problema della biodisponibilità, il che significa che la quantità che ne ingeriamo non corrisponde a quella che poi il nostro organismo assimila. Pertanto, la curcuma, se vuole essere usata a fini terapeutici, dovrebbe essere assunta sotto forma di integratore alimentare, che contiene una dose tale da assicurare l’espletamento delle proprietà benefiche.
Non fate mai di testa vostra però e affidatevi sempre al parere di un esperto prima di assumere qualsiasi integratore. La curcuma, infatti, come tante altre sostanze, seppur benefiche, presenta delle controindicazioni: è sconsigliata per le persone che soffrono di calcoli alla colecisti o in generale di problemi alle vie biliari.
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