07 Giu Cozze fresche solo se immerse in acqua, che castroneria!
Che sia in occasione del Giovedì Santo o per un pranzo domenicale, le nostre tavole spesso ospitano pasta ai frutti di mare o la famigerata zuppa di cozze! Sicuramente buonissima ma siamo sicuri sia anche sanissima?!
I mitili, così si chiama la grande famiglia a cui appartengono questi molluschi bivalvi, sono una specie la cui manipolazione è cosa ben nota da molti anni, difatti il commercio di cozze le vede passare da una nazione all’altra, se non da un continente all’altro, e sottoporle a processi di stabulazione (allevamento) nonché depurazione. Ebbene sì, le cozze, così come tutti gli animali filtratori come loro, necessitano, prima del consumo umano, di una fase di depurazione che abbatta le potenziali contaminazioni subite durante la vita in mare. In effetti, le affezioni patologiche a cui può andarsi incontro tramite consumo di cozze non ben depurate sono tante, tra le quali tifo, colera, epatite A e intossicazione da metalli pesanti solo per citarne alcune.
E allora come proteggerci?
In primis scegliere cozze da venditori di fiducia, badare bene che vi sia l’etichettatura e soprattutto non far affidamento ad una infondata credenza: le cozze sono fresche solo se all’acquisto sono immerse in acqua, errato! Se un centro di stabulazione e depurazione ha svolto il proprio lavoro e le ha rilasciate in commercio, non è necessario che un commerciante le “ridepuri” immergendole in acqua prima della vendita, anzi. Chi ci dice che quell’acqua sia pulita? E se fosse quella stessa acqua a ricontaminarle?
Oggigiorno si è esposti a tante, troppe, potenziali o effettive contaminazioni, laddove si hanno poteri per schermarle bisogna farlo: le uniche cozze veramente fresche, provenienti da un buon centro di stabulazione e/o depurazione si ritroveranno chiuse, serrate e in una sacchetto di rete che le tenga fuori dall’acqua.
La consapevolezza dei cibi che si consumano e le giuste informazioni a riguardo sono un ottimo punto di partenza per la salvaguardia della propria salute, una salute che, come scriveva il poeta Virgilio, “è la più grande ricchezza”.
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