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Basilico subacqueo: nuova sfida per l’agricoltura sostenibile

Chi ha letto i romanzi Jules Verne può gioire. Un altro passo verso la conquista degli abissi è stato mosso a Noli, in provincia di Savona, grazie alla tecnologia applicata a uno dei nostri più grandi tesori: il cibo.

Il progetto “Orto di Nemo” consiste nella sperimentazione della coltura del basilico nostrano in ambienti, per così dire, non convenzionali. A circa cento metri dalla costa, sono state installate una serie di biosfere subacquee a una profondità di otto metri. All’interno di queste strutture ad alta tecnologia sono coltivate delle piantine di basilico mentre un team di esperti monitora costantemente i parametri chimico-fisici dell’interno di ogni biosfera. L’obiettivo è di consentire appieno la crescita delle piante ricreando il più possibile un ambiente simile a quello terrestre. L’idea delle colture subacquee nasce per soddisfare la crescente necessità di suolo per l’agricoltura e per sfruttare una serie di vantaggi che il mare può offrire. In queste condizioni infatti, è possibile evitare l’utilizzo di qualsiasi tipo di antiparassitario o insetticida in quanto, per ovvi motivi, i parassiti non potrebbero raggiungere le colture, a meno che non siano presenti già in quelle di partenza. Anche in questo caso, i responsabili del progetto assicurano che la riproduzione degli insetti risulterebbe inibita dall’ambiente molto selettivo delle biosfere. Altro aspetto da non sottovalutare è la possibilità di avviare colture anche in regioni in cui l’agricoltura tradizionale è in difficoltà a causa del clima sfavorevole, con ad esempio fenomeni continui di siccità o elevate escursioni termiche.
Alcuni paesi come l’Arabia Saudita si stanno mostrando molto interessati al progetto, tanto da aver già ordinato alcune biosfere e richiesto la condivisione delle informazioni tecnologiche alla base del sistema di coltura. A breve, i responsabili del progetto valuteranno i dati sulla resa della produzione di basilico. Finora il team ha già registrato la crescita delle piantine fino a 8 centimetri. Per quanto riguarda il confronto delle proprietà organolettiche del “basilico marino” con quello tradizionale, già nel 2014 il Centro di sperimentazione e assistenza agricola di Albenga ha effettuato una ricerca che ha mostrato come queste risultino equivalenti. I ricercatori hanno precisato però che i pochi etti di basilico ottenuto costituiscono un campione ancora troppo esiguo per poter giungere a una conclusione certa. Ecco perché si preparano sempre nuovi test per valutare l’effettiva efficienza del sistema e la qualità del prodotto.
Come se non bastasse, gli ingegneri dichiarano di voler valutare la possibilità di impiego delle biosfere per la produzione di acqua dolce. Ogni struttura è infatti dotata di sistemi che la convertono in un micro-dissalatore di acqua marina.
Tanto risalto è stato dato a questa iniziativa. L’Orto di Nemo è riuscito infatti a meritarsi una vetrina a “Expo 2015” dove è stato scelto tra i progetti più singolari. Il team che gestisce il progetto pensa molto anche alla comunicazione, specialmente via web. Il sito dedicato all’iniziativa è ricco di informazioni, curiosità e offre anche la diretta streaming delle coltivazioni subacquee sul proprio canale Ustream.

Giuseppe Amato

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Dr. Giuseppe Amato - Biologo Nutrizionista
dr.amatogiuseppe@gmail.com

Nel 2014 ho conseguito la Laurea in Biologia con lode presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Nell’ambito del percorso di studi ho scelto il curriculum specifico di Biologia della Nutrizione incentrando così la mia preparazione sulle principali discipline del campo tra cui fisiologia della nutrizione avanzata, nutrizione applicata, chimica degli alimenti, biochimica della nutrizione. Parallelamente al completamento del percorso di studi, ho conseguito il Perfezionamento in Nutrizione Ottimale che mi ha permesso di approfondire molti aspetti teorico-pratici della nutrizione applicata. Laureato e perfezionato, nello stesso anno ho ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione. Attualmente svolgo la professione di biologo nutrizionista in ambito privato senza tralasciare la mia passione per l'attività di divulgazione, di prevenzione e per il sociale.

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