10 Mar Eleuterococco: il ginseng del clima freddo
L’Eleutherococcus senticosus, o più facilmente detto eleuterococco, è il nome di una pianta diffusa principalmente in Siberia e in Mongolia, è, infatti, tipica di foreste di conifere e adatta ai climi freddi, da cui il nome di Ginseng siberiano.
Sono diversi i principi attivi che possono essere rinvenuti nelle radici dell’eleuterococco, tali da renderlo un rimedio ad azione adattogena, così come il semplice e comune ginseng. Con questa definizione si indicano piante ed erbe che sono in grado di migliorare le performance dell’organismo in risposta alla fatica, favorendo l’equilibrio del sistema immunitario, la circolazione sanguigna e la lucidità mentale sotto stress. Tali funzioni si devono ai composti contenuti, ovvero gli eleuterosidi, dei glicosidi tipici di questa pianta, le cumarine e i flavonoiodi.
La porzione più importante di questa pianta è la radice in cui sono presenti i più importanti componenti fitochimici dalla spiccata attività biologica e benefica per l’organismo. Il ginseng siberiano presenta degli effetti positivi a livello muscolare, immunitario e anche a livello centrale: modula un’azione defaticante, attiva il sistema immunitario e promuove la concentrazione e l’apprendimento. I componenti responsabili di queste azioni sono gli eleuterosidi, i glicosidi, i tannini, i polisaccaridi e i polifenoli, tutti stimolanti il sistema endocrino, tra cui l’ipotalamo, in grado di aumentare la produzione di ormoni coinvolti nel metabolismo.
Stimolando l’ipotalamo, stimolano la produzione di TRH il quale, agendo sull’ipofisi, produce a sua volta più TSH e di conseguenza la tiroide è stimolata a produrre gli ormoni fT3 e fT4.
L’eleuterococco stimola anche la ghiandola surrenalica, agendo come regolarizzatore del flusso di cortisolo e di adrenalina all’interno del corpo generando miglioramento del tono dell’umore, delle capacità cognitive e controllo degli stati di ansia oppure di depressione, contrastando anche stanchezza, astenia e apatia, sindrome premestruale e fenomeni tipici della menopausa. Le componenti fitochimiche di questa pianta sono in grado, inoltre, di mobilitare i grassi dal tessuto adiposo e mediare il rapporto tra insulina e glicemia.
Gli eleuterosidi e i polisaccaridi agiscono sul sistema immunitario in maniera benefica, migliarando la risposta dell’organismo nei confronti degli organismi patogeni, aumentando le concentrazioni di linfociti B, linfociti T e dei neutrofili. Alcuni studi hanno non solo confermano la funzione immunostimolante dell’eleuterococco ma anche l’efficacia anti-tumorale nei confronti di diverse neoplasie quali il carcinoma polmonare, il carcinoma nasofaringeo e del colon.
Nonostante prove scientifiche delle sue proprietà, presenta delle controindicazioni: è poco raccomandabile utilizzare questo ginseng siberiano in soggetti affetti da ipertiroidismo, tachicardia, nervosismo e irritabilità, ipertensione ed emicrania, ma anche in bambini e in donne in gravidanza o in allattamento. Inoltre, vista la capacità di stimolare le ghiandole deputate alla secrezione dei succhi gastrici, è da evitare in soggetti affetti da gastrite e ulcere gastriche.
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