23 Ago Roveja: un forte legume che viene da lontano
La roveja è un legume simile ai comuni piselli e si presenta con un baccello inizialmente verde, che, maturando, cambia in un colore più bruno tendente al viola. Le sue origini sono lontane: proviene dal Medio oriente e in tempi antichi veniva coltivato sui Monti Sibillini. E’ un legume forte, resistente alle basse temperature, può crescere in condizioni impervie e con poca acqua. Faceva parte dell’alimentazione dei contadini e dei pastori di un tempo per creare zuppe gustose e proteiche.
La Roveja, in quanto legume, vanta un alto tenore proteico, contiene carboidrati, sali minerali come fosforo e potassio, fibre e vitamina B1. La percentuale di nutrienti è più alta nel legume essiccato.
I benefici generati della roveja nell’alimentazione sono:
- apporto energetico da proteine e carboidrati;
- apporto di fibre solubili e insolubili per il benessere intestinale, contro forme di stipsi;
- apporto di Omega 3 e Omega 6 a tutela del colesterolo buono.
La roveja non contiene glutine, lattosio o istamina quindi può essere introdotta nell’alimentazione di soggetti intolleranti o con problematiche di assorbimento alimentare.
È utile nel piano alimentare di vegetariani e vegani a supporto del fabbisogno proteico.
Le controindicazioni della roveja riguardano la presenza di fibre, che se da un lato rappresentano un beneficio per la salute dell’intestino, dall’altra non sono indicate per soggetti affetti da colite, che presentano sindrome da colon irritabile, dissenteria alternata, in quanto creano flatulenza e tensione addominale. Questa difficoltà è dovuta alle fibre insolubili come la cellulosa, causa di mal di pancia, cattiva digestione e meteorismo.
Fave e piselli, quindi anche la roveja, sono sconsigliati in soggetti affetti da favismo, una particolare patologia genetica dovuta a un difetto congenito di un enzima solitamente presente nei globuli rossi essenziale per i processi ossidoriduttivi. Ingerire roveja in questi casi potrebbe provocare emolisi, distruzione dei globuli rossi, con conseguente comparsa di anemia.
La roveja è sconsigliata anche a chi è soggetto a gotta, o comunque a chi presenta alti livelli di acido urico, per l’apporto di purine che, in alcune persone, vengono smaltite con grande difficoltà e si accumulano nel sangue.
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