19 Giu Intossicazione, in alcuni casi letale, per il consumo di litchi: un frutto strepitoso che, però, nasconde insidiosi pericoli
A cavallo tra il 12 il 13 Giugno 2019, in un paese dell’India, si sono verificati 50 casi di intossicazione alimentare a causa del consumo di un frutto che tutto sembra fuorché nascondere degli insidiosi pericoli, anzi!
Conosciuta come “ciliegia cinese” o “uva del deserto”, il litchi è una bacca dal guscio sodo e rugoso, di colore rosato, che al suo interno protegge la polpa biancastra, traslucida, carnosa e delicata, squisitamente dolce, che ricorda l’uva ma con varie fragranze di fiore. Originario della Cina, il litchi è un frutto tropicale noto ormai ovunque che oltre ad essere buono, fa anche bene alla salute.
I litchi freschi vengono consumati crudi, anche se si possono trovare essiccati o come ingredienti di gelati e dessert. In Cina, dove è particolarmente popolare, questo frutto, che può essere rotondo, ovale o a forma di cuore, è considerato un simbolo di romanticismo e amore. Oltre che piacevole alla vista, merita una nota di merito grazie ai suoi benefici per la salute.
Il litchi contiene una vasta gamma di vitamine, fibre e antiossidanti.
Le sue incredibili proprietà possono riassumersi come segue:
- sono potenti composti antiossidanti, contengono flavonoidi che prevengono l’insorgenza di malattie croniche, come disturbi cardiaci e cancro;
- rappresentano un serbatoio di Vitamina C, in effetti la sua concentrazione in una tazza piena di litchi corrisponde a più del 100% della quantità giornaliera raccomandata. Il suo alto livello, essendo un forte antiossidante, contrasta la degenerazione tissutale (invecchiamento) originata dallo stress cellulare. Numerosi studi hanno, inoltre, confermato i benefici di questi composti e il loro ruolo nel mantenimento della buona salute e nella riduzione del rischio di malattie cardiache, Parkinson, Alzheimer e cancro. Infine agevola l’assorbimento del ferro;
- sono vaso dilatatori, l’oligonolo derivato dal frutto di litchi è in grado di aumentare i livelli di ossido di azoto nel sangue aprendo i vasi sanguigni e abbassando la pressione;
- sono vasoprotettori, il litchi è uno fra i frutti con la concentrazione più elevata di polifenoli, tra cui la rutina, un bioflavonoide che rende più forti i vasi sanguigni e ne impedisce la rottura. Questo è il motivo per cui questo frutto viene spesso consigliato in caso di vene varicose o emorroidi;
- sono naturali antinfiammatori in quanto contenenti flavanolo che sopprime l’infiammazione e il danno ai tessuti causato da un intenso allenamento;
- sono ottimi digestivi naturali perché contenenti fibre;
- dato l’alto contenuto di Vitamina C, rafforzano il sistema immunitario.
Ma se hanno tutte queste proprietà, allora come sono stati possibili i 50 casi di intossicazione alimentare in India?
Ebbene sì, purtroppo è stato possibile in quanto il litchi, seppur così meritevole di note, contiene particolari amminoacidi che, una volta ingeriti, sono in grado di alterare la gluconeogenesi e la β–ossidazione degli acidi grassi. Tale alterazione comporta un abbassamento del livello di glucosio nel sangue che, in bambini già malnutriti quali erano quelli protagonisti di questa triste storia, può provocare un’encefalopatia ipoglicemica acuta a volte anche letale, come quella verificatasi in 10 dei 50 casi di intossicazione.
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