13 Gen ONU: il 2016 sarà l’anno dei legumi
Con l’inizio del 2016, l’assemblea Generale delle Nazioni Unite ha lanciato l’Anno Internazionale del legumi dopo gli anni internazionali dedicati al suolo, all’agricoltura familiare e alla quinoa.
Lo scopo è sensibilizzare le persone al consumo dei legumi informandole ancor di più sugli innumerevoli effetti benefici apportati da questi vegetali. Oltre che per il valore nutrizionale, viene considerata anche la loro portata economica, il tutto racchiuso nello slogan “semi nutrienti per un futuro sostenibile”.
In occasione dell’evento ufficiale che ha lanciato l’iniziativa, il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva ha dichiarato che “i legumi sono importanti coltivazioni per la sicurezza alimentare di una grande percentuale della popolazione mondiale, in particolare in America Latina, in Africa e in Asia, dove sono parte delle diete tradizionali e spesso coltivati dai piccoli agricoltori” e ha anche affermato che “per secoli sono stati una parte essenziale delle diete umane ma il loro valore nutrizionale non viene generalmente riconosciuto ed è spesso sottovalutato”.
Il Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki Moon, ha invece sottolineato il ruolo fondamentale che questi alimenti possono ricoprire nella lotta alla fame nel mondo e allo stesso tempo al supporto che la coltivazione dei legumi può fornire per salvaguardia dell’ambiente.
Salute, ambiente e cultura in un solo seme
In tutto il mondo, i legumi sono un pilastro della cultura alimentare. Si ritrovano infatti in moltissime ricette tradizionali, che variano a livello locale. Nei secoli gli agricoltori hanno selezionato centinaia di varietà adattatesi perfettamente alle diverse condizioni ambientali in cui sono coltivate.
Da sempre i legumi hanno rappresentato una valida alternativa alle proteine di origine animale. Non a caso, durante il periodo di povertà vissuta anche in Italia a cavallo tra le due guerre mondiali, i legumi erano definiti “la carne dei poveri”. Oggi sappiamo che questi alimenti presentano un elevato contenuto proteico e risultano molto più economici grazie alla loro resa di produzione che supera anche quella dei cereali. È stato calcolato, infatti, che in media le proteine del latte costano ben cinque volte più di quelle dei legumi.
Oltre all’elevato contenuto di proteine, i legumi forniscono un ottimo apporto di vitamine del gruppo B, fondamentali per un buono stato di salute. Contenendo invece un basso tenore di grassi e un’elevata presenza di sali minerali e fibre solubili sono un ottimo alleato nella gestione del colesterolo e nel contrastare varie forme di anemia. Tra gli altri vantaggi c’è anche l’assenza di glutine, il che rende i legumi un alimento ideale anche per chi è affetto da celiachia.
Oltre alle importanti proprietà nutritive è da sottolineare anche l’effetto positivo che la coltivazione di legumi ha sull’ambiente. Le piante appartenenti a questa grande famiglia hanno una spiccata capacità nel fissare l’azoto inorganico, grazie all’associazione simbiotica con varie specie batteriche. La fissazione dell’azoto è alla base dell’elevato contenuto proteico dei semi di queste piante e contemporaneamente dell’aumento della concentrazione dello stesso elemento nel terreno, una volta che le piante lo concimano col ricambio delle foglie o con la morte. Grazie a questo meccanismo, i terreni coltivati con leguminose col tempo aumentano la loro concentrazione di azoto, utile a sua volta allo sviluppo ottimale della microflora e della pedofauna e quindi rende possibile il mantenimento di un altro pilastro per la vita sul nostro pianeta: la biodiversità.
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