La diagnosi ed il trattamento dell’infezione tubercolare latente sono considerate priorità assoluta per il controllo e l’eliminazione della tubercolosi.

In particolare la diagnosi di tubercolosi latente consente l’identificazione dei soggetti ad aumentato rischio di progressione a tubercolosi latente si fondava sull’impiego del test cutaneo tubercolino (TCT) od intradermoreazione tubercolina secondo Manteaux, basata sulla rilevazione in vivo di una risposta immune nei confronti del derivato proteico purificato (PDD) del mycobacterium tubercolosis, rilevata misurando il diametro dell’infiltrato cutaneo 48–72 ore dopo l’iniezione intradermica.

Le limitazioni di tale test erano:

• la ridotta specificità e sensibilità;
• la variabilità dovuta sia all’esecuzione che alla lettura da parte dell’operatore;
• la bassa standardizzazione dei reagenti;
• la possibile insorgenza di effetti collaterali anche sistemici, essendo somministrato in vivo.

Oggi presso il nostro laboratorio è possibile eseguire il QUANTIFERON, test in vitro per lo screening della tubercolosi latente e/o in atto. Poichè la risposta immunitaria all’infezione da M.t. è quella cellulo–mediata che vede protagonisti i linfociti T, il test si basa sulla misurazione della quantità di interferone gamma (IFN – gamma) rilasciato in vitro dai linfociti T del paziente, già sensibilizzati in vivo da M.t., dopo loro incubazione con antigeni MTB specifici (ESAT – 6, CFP – 10, tb7.7) con antigene di controllo negativo e con controllo Mitogeno delle funzionalità linfocitaria.

I vantaggi ti tale test sono:

1.  La sicurezza, trattandosi di un test in vitro
2.  La praticità, trattandosi di un semplice prelievo di sangue senza che il paziente debba ritornare per la lettura.
3. Fornire un dato di laboratorio rispetto a un cut–off universale (positivo o negativo ).
4. Permettere di verificare la risposta immunitaria del paziente grazie al controllo Mitogeno.

Il test è in convenzione con il servizio sanitario nazionale.