Terapia (Radio)Metabolica

Il morbo di Graves ed il gozzo tossico nodulare possono essere trattati con successo mediante terapia con 131I, che attualmente rappresenta il metodo di prima scelta nella maggioranza dei pazienti adulti, soprattutto negli Stati Uniti. La terapia con farmaci antitiroidei induce una remissione permanente solo nel 40% dei pazienti ma viene usata in fase iniziale in molti pazienti, soprattutto in Europa ed Asia. Sebbene la tiroidectomia subtotale sia efficace e le complicanze di questo tipo di intervento non siano frequenti, al giorno d’oggi viene utilizzata solo occasionalmente, soprattutto in pazienti che non sono in grado di accettare terapie alternative o che hanno gozzi di dimensioni estremamente elevate.

La terapia con radioiodio è efficace, pratica, poco costosa ed effettuabile su base ambulatoriale.

Il paziente, prima della terapia, deve essere ben informato sui vantaggi e gli svantaggi di terapie alternative.

Le complicanze della terapia con radioiodio includono rari casi di aggravamento dell’ipertiroidismo, possibili esacerbazioni della pregressa oftalmopatia di Graves (per tale motivo è consigliabile in accordo con lo specialista il trattamento combinato con cortisonici) e ipotiroidismo post-terapeutico (meno possibile negli adenomi). Non è stato riportato un incremento di patologie maligne a seguito di terapia di ipertiroidismo con Iodio. L’esposizione delle gonadi alle radiazioni è bassa e non sono state riportate alterazioni della fertilità. Sebbene una gravidanza non sia controindicata dopo terapia con radioiodio, di solito si consiglia alle pazienti di evitare il concepimento per circa sei mesi.

Prima di iniziare il trattamento terapeutico, la diagnosi di ipertiroidismo deve essere confermata dall’aumento dei livelli sierici di ormoni tiroidei, dalla soppressione del TSH circolante e dall’effettuazione di una scintigrafia tiroidea con captazione.

Una elevata iodio-captazione alla scintigrafia conferma che una secrezione tiroidea endogena è la causa dell’ipertiroidismo ed aiuta ad escludere eziologie di altro tipo come tiroiditi, ipertiroidismo iodioindotto ed ipertiroidismo fittizio.

Il trattamento vero e proprio perciò si articola nel Nostro centro in tre giorni: il primo necessario per effettuare una valutazione del caso clinico da parte del medico nucleare, eseguire i prelievi ematici necessari ed assumere una capsula diagnostica per la successiva captazione tiroidea a 24 ore; il secondo necessario per eseguire la scintigrafia con captazione; il terzo per assumere una certa quantità di acqua contenente la dose di radioiodio opportunamente calcolata.

Una premedicazione con antitiroidei è indicata nei pazienti più anziani, in quelli con malattie cardiache e con tiroide di notevoli dimensioni, soprattutto in caso di gozzo multinodulare. Questi trattamenti farmacologici dovrebbero essere sospesi 48-72 ore prima della somministrazione di Iodio ed è preferibile attendere circa una 4-7 gg prima di riprendere la terapia orale.

Il controllo del paziente dopo la TRM con 131-I è di competenza dello specialista inviante.
In genere se l’assorbimento del radiofarmaco è stato efficace, il dato di laboratorio risulta già confortante dopo il primo mese dalla terapia.

Per prenotazioni o informazioni, telefonare al numero del Centro Unico di Prenotazione (CUP): 081 0010202.